Rurability

Innamorarsi nel 1919

ex casa del sarto, Affittacamere Carpe Diem

Mio nonno è nato il 29 ottobre del 1893 e quando scrive questa lettera a mia nonna sta per compiere 26 anni. Mia nonna è nata il 13 dicembre del 1898, per questo si chiamava Lucia, e presto avrebbe compiuto 21 anni. 

Dalla lettera si capisce che si siano incontrati in occasione di una festa. Era ottobre, lui stesso dice di aver scritto la lettera otto giorni dopo: era probabilmente la Festa di Santa Vitalia di Serrenti alla quale si partecipava da vari paesi. Dal testo si capisce che abbiano condiviso un pezzo del tragitto. Scrive che continua a sentire la sua voce gioiosa al ritorno dalla festa.

Dopo la morte del figlio più grande di mio nonno, zio Antioco, ho trovato questa lettera gelosamente custodita in mezzo ad un libro, nella sua casa. È stato un ritrovamento molto emozionante. 

Tra le righe si legge come l’amore tra i giovani, anche agli inizi del ‘900, potesse sbocciare così improvvisamente, come lui stesso scrive, come qualcosa di “miracoloso”. Nella lettera c’è una promessa per tutta la vita. La lettera è scritta in un modo molto delicato, così come è stato il suo modo di porsi.

Insieme hanno avuto sei figli maschi, due dei quali erano gemelli e sono venuti a mancare dopo appena un anno. Degli altri quattro, due si sono sposati – uno di questi era il mio papà – e altri due non si sono sposati, sono rimasti “signorini”, come piaceva dire loro al tempo. 

Mia nonna è morta nel 1962, prima che i miei genitori si sposassero, quindi non l’ho mai conosciuta. Ho conosciuto mio nonno, che è morto nel 1975. Avevo undici anni. L’ho conosciuto molto bene perché i figli si prendevano cura di lui e a mesi alterni lo ospitavamo a casa. Per me e mia sorella era sempre una grande gioia. Papà era fuori per lavoro e tornava solo nei fine settimana. Avere la compagnia di nonno, oltre che di mamma, era bello. Aspettavamo con gioia che arrivasse il mese in cui lo avremmo avuto con noi a casa.

Si seguito, la trascrizione della lettera.

Gonnosfanadiga lì 12 – 10 – 1919

Gent.ma Lucia

Perdonami anzittutto se mi permetto di scriverti queste righe, dirai che è poca mia discretezza se in questo modo ti reco della noia, e non vorrai offenderti se appresso ti parlo diverso e cioè di ciò che il mio cuore aspira e desidera.

Senti Lucia, io mi trovo triste e annoiato, perché mi trovo ad una età propizia e proprio sul vero tempo di amare altra persona che l’umana natura lo istituì di amare.

Ho 26 anni di età e ancora sono libero senza che il mio cuore aspiri ad amare a altra persona, e per questo è che mi sento perso, mi sento di amare e nello stesso tempo di essere riamato da qualche persona che io nutro tanta simpatia.

Non voglio nasconderti Lucia, che da otto giorni in qua sto passando dei momenti felici e allegri, specialmente quando i miei occhi vedono la tua persona che a me è tanto cara.

Io dal giorno in cui ti vidi e che andammo alla festa tanto miracolosa, ti giuro che non mi sei sfuggita dalla mente, i miei occhi ti vedono in tutti i miei lavori, le mie orecchie ti sentono e sentono sempre quel bel tuo parlare che tanto mi piace e non mi dimenticherò mai. Sento ancora quella tua cara vocina che sentivo e ammiravo al ritorno della festa, ti vedo sempre bella e allegra come ti vidi nella festa.

Tu sei insomma per me la più bella, la più simpatica del nostro paese.

La tua persona è che mi piace tanto, e non penso ad altro solo che a te, nel mio cuore si è acceso un potente amore verso di te e sono parecchi giorni che soffro perché non ti vedo e non ti ho potuta parlare più.

Quindi Lucia il mio cuore si sente proprio disposto di amare, e la persona che sente di amare sei tu, io ti giuro che ti voglio bene e t’amo sinceramente con tutto il cuore, e se tu ne convieni, con l’aiuto di Dio, mi sento capace di renderti felice per tutta la nostra vita.

Pensaci bene e rispondimi subito conforme il tuo parere, se me ne credi degno del tuo amore rispondimi un bel sì che ne sarò felice.

Caso contrario rispondimi lo stesso subito, e vorrei che la lettera la bruciassi e non far sapere niente a nessuno e con tanto dispiacere mi rassegnerei al buon volere di Dio.

Come ti ho detto se me ne credi meritevole di starti vicino e di esserti fido compagno rispondimi e io in seguito manderò ai miei genitori a fartene domanda ai tuoi oppure se tu credi mi presento io stesso direttamente.

Posso sperare?

Gradirai un saluto e una affettuosa stretta di mano da un giovane che sinceramente t’ama.

Aff.mo

Sisinnio Soddu

eng translation

READ IT IN ENGLISH

To fall in love in 1919

My grandfather was born on October 29th, 1893, he was 26 when he wrote this letter to my grandmother, Lucia. She was 21, born on December 13th, 1898.

This letter was written eight days after their first met, they met in October, during a festivity: it was probably Santa Vitalia of Serrenti where people from other towns usually participated. From the text you can also read that they spent time together during their way. He kept hearing her joyful voice coming back from the festivity.

After the death of my grandfather’s old son, uncle Antioco, I have found this letter, kept in a safe book into his house. I get emotional after this discovery.

Into the lines, we can realize how big is the love between these young teens at the beginning of ‘900. Fell in love was so unexpected, as he wrote, something “miraculous”. Into the lines. We can also see the kind and polite personality of Mister Sisinio, who promised Lucia to always be together.

After their wedding they had six sons, two were twins, died after almost a year, two got married -one is my father- and the other were called “Signorini”, that means they did not marry. My grandmother died in 1962, before my parents got married, so I did not meet her, fortunately I met my grandfather, died in 1975 when I was 11. His sons every other month took care of him, so I know grandpa very well. My sister and me felt very happy to have him to us, our dad come home only in the weekend, because of work, we like staying home with mum and grandpa, that was beautiful. We waited with joy the month he should be with us.

Here is the transcription of the letter:

Gonnosfanadiga – October 12th, 1919

To misses Lucia

Sorry if I allow myself to write these lines, I do not want to annoy you, I rather would like to talk with you about my wishes.

Lucia, I feel sad and bored, because my age is perfect to fall in love with someone, who wants it, too.

I am 26, I am alone, my heart is free to love anyone, that is the reason why I lost myself. I feel like I am in love with someone, who empathies with me.

I want to be honest with you, for the last 8 days I had happy moments, especially when my eyes see you.

From the first time I saw you at the miraculous celebration, I swear I cannot get your image out of my mind; my eyes see you in every moment I work, my ears always listen to your voice, I will not forget you easily. I still hear your cute voice, the same I had the pleasure to listen when we come back to the celebration. You always are beautiful and joyful, as the moment I saw you there.

You are basically the most beautiful and funny in our town.

I like your person so much; I always think about you. In my heart a mighty love is born, many days far away from you make me in pain, because I do not see you anymore.

So, Lucia, my heart is ready to love. You are the one I want to. I love you from the bottom of my heart and if you want, with the God helps, I can make you happy for the rest of my life.

My heart looks forward your answer. You will make me the happiness in this world.

On the contrary, if you do not, I will understand God’s will, but before, burn this letter. Please, do not tell anyone about it.

As I wrote, if you want me to stay with you for the rest of my life, answer me, I will send my parents to yours to propose me as your future husband.

Can I hope?

I will be grateful if you would like to receive a lovely handshake from a man who loves you sincerely.

From

Sisinnio Soddu

Tradotto da/Translated by Martina Sardu

Testimonianza di Lucia Soddu (rif. anno 1919)
Testimonianza di Lucia Soddu (rif. anno 1919)