Rurability

La prima Sagra delle Olive

Fiera Mercato

Forbici alla mano, da sindaco, affiancato da autorità politiche religiose e militari, nel 1987, ho tagliato il nastro della prima edizione della Sagra delle Olive, alla Fiera Mercato. Lavorammo all’idea per circa un anno insieme alla Pro Loco, con l’allora presidente Luciano Marras. La manifestazione era pensata come importante momento economico per le aziende e i produttori locali.

Volevamo capovolgere il sistema di domanda ed offerta che c’era stato fino ad allora. Per molto tempo, anche quando ancora si usavano i carri, eravamo noi gonnesi, coi nostri prodotti, l’ottima frutta – soprattutto angurie e pesche -, l’olio e le olive, i filati – gli scialletti e le calze – a viaggiare negli altri paesi, per proporli e venderli. La Sagra avrebbe portato gli acquirenti da noi, in un evento annuale. Fu un momento di elaborazione e partecipazione intensa da parte della comunità produttiva. Anche la Cooperativa olearia “Santa Barbara”, allora molto attiva, accolse con entusiasmo l’iniziativa e promosse con campagne puntuali l’avvento della Sagra.

Della prima edizione ricordo il forte entusiasmo e la consapevolezza di una potenziale svolta per la nostra Comunità e per i molti cittadini che parteciparono alla sua ideazione, in particolare, gli olivicoltori e gli artigiani. Per gli olivicoltori fu sicuramente una grandissima occasione: diversi di loro, tra vendite in loco ed opportunità di promozione, in quelle giornate riuscirono a piazzare il prodotto di tutta l’annata. Durante quella prima edizione anche i macellai ebbero tantissimo successo, per i loro insaccati e per le carni, molto apprezzati. Non furono da meno gli altri prodotti alimentari. 

La Sagra delle Olive fu presa a modello per l’organizzazione di altre sagre. Sull’onda della nostra nacquero, nel circondario, anche su spinta della Comunità Montana, altre manifestazioni simili, atte a promuovere i prodotti tipici locali: quell’intuizione attecchì e, per molte realtà ha costituito una concreta occasione di crescita.

Col passare degli anni, alle ragioni iniziali, esclusivamente economiche, si aggiunsero anche attività collaterali, di intrattenimento e di promozione del centro urbano. Per alcuni anni ci fu il tentativo di portare la Sagra dentro Gonnos. Ma al di là di qualche felice occasione, la proposta non andò avanti e si tornò alla Fiera Mercato. Fin da subito cercammo di dare  un tono di festa alla manifestazione, con spettacoli e momenti musicali. In una delle prime edizioni, non ricordo se fosse il 1989 o il 1990  – era una bella giornata – nel piazzale della Fiera ospitammo la musica del Duo Puggioni, conosciuto anche a livello nazionale. Questo momento vide una partecipazione enorme da parte della popolazione.

Uno dei momenti che preferisco ricordare della Sagra, a livello personale, è quello della chiusura. Insieme agli altri amministratori si faceva il giro degli stand e si passava a salutare gli espositori. Era per me un importante segno di riconoscimento per entrambi.

Tra gli altri momenti significativi, mi piace ricordare l’assegnazione de “L’ulivo d’oro”, un riconoscimento per i gonnesi che portano lustro a Gonnosfanadiga. Durante la seconda Sagra fu assegnato a Licinio Contu, che si è distinto per i suoi studi di genetica ed ematologia, soprattutto in relazione alle cure per la talassemia. Degne di nota sono anche le premiazioni degli espositori per “Il Miglior Stand”.

ASCOLTA LA LETTURA DELLA TESTIMONIANZA
eng translation

READ IT IN ENGLISH

Olive festival- 1987

In 1987 for the first olive festival, I cut the red tape in Fiera Mercato. I had the scissor in one hand, and I supported by the religion and military community. The project needed one year of work with the cooperation of Pro Loco, which President were Luciano Marras. This festival was born to help the local productions and companies.

We wanted to change the usually question and answer. For many years, the Gonnosfanadiga inhabitants proposed their product to other towns, for example fruits- especially watermelon and peaches- olive, oil, socks etc. The festival would bring to us some buyer in a big annual event. We had the best community collaboration. Also the “Santa Barbara“ Oil cooperation, which was very productive in those years, accepted and sponsored the entire event.

From the first edition I remember the enthusiasm and knowledge. For the first time we helped our community, for the craftsman and olive producers this was a good opportunity: many of them could place the products for all the year. During the first edition also, the butchers had a great success, they received many encouragements for their meat and sausages. The same for the other kind of food.

Olive festival was taken as model for other festivals organisations. Close to our, many kinds of town’s festival were born next to our town, with the help of Montana Community, which promoted the local products. This idea gave an important opportunity to grow up.

As time passes, many reasons, especially the economic one, added themselves to promoted and engaged the urban centre. Sometimes Gonnos tried to take the festival inside the town, the propose was rejected and the place remained always the same, Fiera Mercato. We tried to make the festival joyful with musical and performances events, for example in one of the first editions, it was perhaps 1989 or 1990 a perfect sunny day. In the Fiera’s square was performing Duo Puggioni, our host, knowing in all the nation. This event was followed by a huge group of people, from the town and not.

One of the moments I like remembering of the olive festival is the ending, with the administration we went stand to stand to greet everyone. That was very important thing to do. Form the others important moment I remember the “the gold Ulivo”, a sort of award for Gonnesi (Gonnosfanadiga’s inhabitants are known as Gonnesi), which give a relevant position, one year the winner was Licinio Contu, known for his excellent studies for genetics and haematology, which helped to find a heal for thalassemia. Worthy of note are the award ceremony for “the best stand”.

Tradotto da/Translated by Martina Sardu

Testimonianza di Vincenzo Muntoni (rif. anno 1987)
Testimonianza di Vincenzo Muntoni (rif. anno 1987)