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Nella primavera del 1974

via Porru Bonelli

Nella primavera del 1974, all’età di 23 anni, avevo appena terminato di sostenere gli esami universitari e preparavo la tesi di laurea. Un giorno, mentre stavo a Gonnos, per elaborare il materiale raccolto e scrivere la prima bozza della tesi, una mia amica d’infanzia, nonché compagna di studi al liceo, mi propose di partecipare alla campagna di sensibilizzazione, a livello locale, sull’espressione del voto contrario al referendum abrogativo della Legge Fortuna- Baslini, n.898 del 1970, istitutiva del divorzio. Poiché, dopo tanti anni di studio, non avevo più il peso delle scadenze periodiche degli esami, incuriosita dalla novità, decisi di accettare e affrontare l’esperienza, emozionante per me, in quanto assolutamente inedita e inusuale. Cominciò così un periodo di grande fervore partecipativo, riunioni e incontri formativi nelle sedi dedicate, distribuzioni porta a porta di materiale divulgativo, discussioni con persone di varie stratificazioni sociali negli spazi aperti e nelle case private. 

Fu indubbiamente una grande rivoluzione per il paese!  Mai si erano visti nelle piazze e nelle strade, circolare tanti giovani (e non!), maschi e femmine che parlavano di politica, di problemi sociali, di economia, di costume, durante il giorno e fino a tarda notte. Fu, soprattutto, motivo di   grande stupore per me e per l’intera comunità gonnese, scoprire che, tutte insieme, partecipavano, entusiaste, tante donne, ragazze come me (che vestivano i jeans!!!) e signore maritate, determinate e travolgenti nella loro volontà di emanciparsi dalle consuetudini casalinghe, uscire e discutere in piazza e nei bar senza l’accompagnamento dei loro mariti e/ o fidanzati, senza limiti di orari, nè di frequentazioni. Le maldicenze, i pettegolezzi e le accuse neanche tanto velate di adesione ai “rossi”, da parte dei cosiddetti “biancofore “, erano di ordinaria quotidianità, anche se, forse, la straordinaria evidenza della volontà di associazionismo da parte dei giovani e delle donne, contribuì a scoraggiare qualunque manifestazione di volgarità e di ingiuria da parte degli aderenti ai gruppi fiancheggiatori del referendum. Grazie a quella straordinaria “avventura”, io, come tante altre ragazze, uscimmo dall’anonimato ed entrammo, senza ritrosia, con slancio, nell’arena politica. Non ricordo più quale sia stato, in paese, l’esito finale delle votazioni del 12 e 13 maggio 1974, quello nazionale fu favorevole alla conservazione della legge e determinò un profondo cambiamento nella società italiana, anche locale, e nella coscienza civile e sociale delle donne. 

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eng translation

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Spring 1974

In the Spring of 1974, I was 23 years old, I just finished my exams, and I was preparing my degree thesis. One day, I was in Gonnosfanadiga preparing some materials to start writing a draft of my thesis My childhood and high school friend proposed to participate to an awareness campaign: it was an expression for a contrary vote of the Fortuna-Basini, n898 law, of the 1970, which represented the institution of divorce. After many years of study, I had many free times and curious about this news I decided to accept and be part of this unusual experience but full of emotions. It started a period of fervour participation, we came together with some information meeting in dedicate location, hand outdoor-to-door, discussed with different social component in open or closed place. It was just a big revolution in our town! We never saw, during the day until late at night, so many young people (and not) in squares or street talking about political affairs, social issues, economy, costume. I was astonishment to see enthusiastic participation of the women in the whole community, I discovered that every woman (they started to wear jeans!!) as me were different, some were emancipated wife, who wanted to stop the normal housewife habits: they went out to discuss in pubs or squares without their husbands or fiancés, they went back home late, free to see everyone. Gossips, rumours, and accusations of “red” adhesion from the “biancofore” were ordinary, instead the desire to form associations of young people and women. We tried to discourage any vulgarity from the participation of supporter referendum groups. I am very grateful of my extraordinary “adventures”, as me many other girls too. We went out from the anonymous to join political affairs. I do not remember the result of the referendum, which took place on 12th and 13th May 1974. The national one supported to preserve the law and was decisive, it changed the Italian society, and not only, in town the social and civil consciousness of the women was never the same.

Tradotto da/Translated by Martina Sardu

Testimonianza di Isabella Sotgiu (rif. anno 1974)
Testimonianza di Isabella Sotgiu (rif. anno 1974)